MILANO –
Telefonate a vuoto. Famiglie disperate e consolati che si fanno carico di
cercare quelle persone che sono andate a Genova, per manifestare contro il G8.
Ma che poi, a casa, non hanno mai fatto ritorno.
Sarebbero un centinaio, quelli che mancano ancora
all’appello. Secondo gli avvocati sarebbero persone arrestate, o comunque
fermate, dalle forze dell'ordine. Ma la loro posizione, ora, non è ancora
chiara. "Nessuno ha fornito una lista dei fermati e degli arrestati - denuncia
Raffaele Caruso, avvocato del Genoa Social Forum - Procura, Carabinieri e
Polizia si sono appellati a una clausola formale della
Legge e, ignorando la situazione di emergenza, ci tengono all'oscuro
dei nomi di tutte le persone che non riusciamo a trovare". A
essere scomparsi sono soprattutto stranieri, cercati da amici e parenti che intasano i centralini
della Procura. "Domani scadono le 96 ore previste per convalidare gli arresti di
chi si trovava sabato notte nella scuola Diaz - spiega Caruso - allora
potremo quindi riuscire a fare uno screaming preciso. E' difficile, davvero, rispondere a chi
cerca un loro caro, anche perché le forze dell'ordine non hanno predisposto alcuna unità di
crisi".
Secondo
Paolo Cento, parlamentare dei Verdi, sarebbero anche di piùi desaparecidos.
Addirittura 350 manifestanti "scomparsi". Per questo la rete dei centri sociali
italiani ha deciso di lanciare un appello per avere notizie. "Ho firmato anch'io
questo appello - ha reso noto il deputato verde Paolo Cento, che ha partecipato
alla manifestazione di Roma a sostegno del Gsf - Dai conti fatti dal Gsf, circa
350 persone mancano all'appello. La nostra iniziativa punta a lanciare un grido
a tutti coloro che sono in grado di darci notizie".
"Per
alcuni - ha proseguito Cento – temiamo addirittura che possa essere accaduto il
peggio. Quindi vogliamo subito la verità".
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LUGLIO 2001, ORE 9:43) |