Un incursione politica contro i media 22-July-2001 09:15

Dopo il raid
autore: Carta - lingua: It
A fatica ci si riprende da quello che è successo questa notte. I testimoni ci hanno raccontato di polizotti scatentati, di violenza gratuita, di scene degne di una dittatura latinoamericana. Nella scuola di fronte al centro stampa del Gsf ci sono ancora le tracce del rastrellamento. "Sembrava un film sul Cile" dice una corrispondente dell'Ora di Palermo. L'attacco al Centro media è stato bloccato solo dalla presenza di telecamere, indipendenti e ufficiali, e dalla presenza di alcuni parlamentari. Ramon Mantovani, deputato di Rifondazione comunista, è stato ferito da una manganellata. Si pensa a come rispondere a questo raid, ingiustificato, visto che la scuola Diaz e quella di fronte erano solo un punto di riposo per chi era riuscito a sfuggire alle cariche e agli scontri della giornata, e intimidatorio, visto che l'obiettivo principale, oltre a medici e avvocati, era il centro stampa del Gsf, che in una settimana di lavoro intenso è riuscito a fornire informazione a tutti i livelli. In questo modo la polizia - è questa l'opinione più diffusa - ha proseguito con la tattica di ieri pomeriggio. Come è stato colpito il corteo unitario e plurale, così l'altra grande esperienza plurale di questi giorni, il centro media, è stato bersaglio dell'ultimo, forse, raid di un esercito di occupazione calato su Genova.


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